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CHI SONO

Dott.ssa Daniela Spiri


Sono una Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale.

Ho conseguito la Laurea in Psicologia dello Sviluppo e dell’Età Evolutiva con voto 110/110, presso l’Università La Sapienza di Roma. Durante il mio tirocinio formativo presso il Consultorio familiare dell’Università Cattolica di Roma, ho conosciuto il modo di lavorare in ottica sistemico-relazionale e me ne sono innamorata. ​ Così, dopo l’iscrizione all’Albo degli Psicologi del Lazio (n. 16422, sez. A) ho scelto di continuare a formarmi nella Scuola Romana di Psicoterapia familiare del Prof. Carmine Saccu (SRPF). Lì ho potuto acquisire un approccio integrato, utilizzando teorie e tecniche psicodinamiche e sistemico-relazionali, mettendo in gioco aspetti simbolici ed esperienziali. .


Mi occupo di:

Consulenza per individui, coppie e famiglie
Psicoterapia Individuale,
Terapia di Coppia,
Psicoterapia Familiare;

Sostegno psicologico all’individuo adulto che attraversa un periodo di sofferenza, tensione, blocchi, disagi, perdita e difficoltà di vario genere;
Sostegno alla Genitorialità in tutto l’arco di vita della famiglia, specie nei “periodi critici”, in cui il cambiamento può destabilizzare e porre a dura prova i precedenti equilibri, ma fornisce anche l’opportunità di conoscere meglio se stessi e acquisire nuove modalità di relazione;
Consulenze per le figure professionali del Sistema Scolastico.
Conduco seminari e incontri di gruppo e laboratori, online o in presenza quando possibile, offrendo uno spazio in cui riflettere, informarsi e confrontarsi su varie tematiche, riguardanti:
La persona e le sue relazioni con la famiglia nucleare e d’origine: paure e fobie, comunicazione e conflitti nella coppia, la nascita e i cambiamenti interni e sistemici che comporta, l’innamoramento e la costruzione di un Noi, ansia e panico, adolescenza con le relative difficoltà, relazioni genitori-figli, perdita e lutto.
Lo sviluppo e l’evoluzione dei bambini della Scuola dell’infanzia e della Scuola primaria : le paure, la rabbia e le modalità che possiamo utilizzare per gestirle e trasformarle.
Ho lavorato presso alcune scuole, di vari gradi (scuola dell’infanzia, fino al liceo) gestendo lo Sportello Psicologico, aperto a studenti, genitori, docenti e personale ATA: un sostegno su aspetti personali che hanno inevitabilmente degli effetti sul proprio “essere” nel contesto scolastico e sul viverlo serenamente.

Per alcuni anni ho lavorato presso Case di riposo,con un servizio di sostegno psicologico per gli anziani ospiti delle strutture, colloqui individuali con i loro familiari, laboratori di lettura e di Stimolazione cognitiva, valorizzando e favorendo il mantenimento delle capacità residue di percezione, attenzione, linguaggio, memoria e ragionamento logico. In virtù di questa esperienza ho avuto anche il piacere di collaborare con delle colleghe in un progetto di prevenzione e a favore dell’invecchiamento attivo in un centro per anziani.
Ho partecipato ad alcuni progetti in favore di bambini e ragazzi con famiglie multiproblematiche, attraverso attività educative o psico-didattiche centrate sulla motivazione e l’autostima, l’osservazione del nucleo familiare nel proprio contesto, colloqui con il minore e la propria famiglia. Il tutto al fine di trovare modalità relazionali più funzionali al benessere dell’intero sistema familiare-scolastico e all’equilibrio psicologico di ogni membro.
​ In passato ho collaborato, prima come tirocinante, poi come volontaria in un servizio di Tutela salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva (TSMREE) dell’asl di Albano Laziale.

Svolgo la mia attività, prima come psicologa, poi come psicoterapeuta, da oltre 10 anni, amo il mio lavoro e cerco di svolgerlo con professionalità e passione.

 

"Il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei."

A. Jodorowsky
 

ORIENTARSI NEL MONDO “psi…”

CHI E' LO PSICOLOGO
Una persona che ha conseguito la laurea in Psicologia, uno dei vari indirizzi, ha svolto un tirocinio formativo e superato l’esame di Stato per avere l’abilitazione e conseguente iscrizione all’Albo degli psicologi della regione in cui esercita la professione. In seguito lo psicologo può effettuare colloqui di sostegno, somministrare test, fare consulenze diagnostiche e psicologiche, ma non ha le competenze, gli strumenti e le conoscenze per svolgere una psicoterapia per i disturbi psicologici che richieda maggiori approfondimenti e tempi più lunghi.
CHI E' LO PSICHIATRA
Ha conseguito la Laurea in medicina e una successiva specializzazione in Psichiatria. Tratta i disturbi mentali da un punto di vista medico, considerando il funzionamento del sistema nervoso in senso biochimico e utilizza, qualora necessario, terapie farmacologiche. Alcune persone scelgono di proseguire il proprio percorso formandosi in psicoterapia, ottenendo così l’abilitazione.
CHI E' LO PSICOTERAPEUTA
Una persona che ha conseguito la Laurea Psicologia o Medicina, ha svolto un tirocinio di un anno in una struttura convenzionata con l’Università, ha superato l’Esame di Stato relativo e ottenuto l’iscrizione ai relativi Albi. Successivamente ha continuato con una formazione post-universitaria di almeno quattro anni in una scuola riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – M.I.U.R. svolgendo un ulteriore tirocinio sul campo. Lo Psicoterapeuta si occupa della cura dei disturbi psicologici di natura ed entità diversa, che vanno da forme di modesto disagio personale alla sintomatologia grave, e agisce attraverso l’utilizzo di due striumenti: il colloquio clinico e la relazione terapeutica. La psicoterapia va quindi più in profondità rispetto alla consulenza psicologica. Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci in quanto non è un medico. Le scuole di specializzazione che abilitano all’esercizio della psicoterapia sono tante e hanno vari indirizzi e quadri teorici di riferimento. Le scuole di specializzazione più diffuse sono quelle con un indirizzo sistemico-relazionale, cognitivo-comportamentale, psicoanalitico.

Psicoterapia sistemico-relazionale

La Psicoterapia ad indirizzo sistemico-relazionale considera la persona al centro di vari sistemi di relazione (famiglia nucleare, famiglia d’origine, scuola, lavoro, società…) in cui si vive. L’individuo non è un elemento singolo da studiare a prescindere dal contesto in cui è inserito, egli fa parte di una serie infinita di sistemi in ognuno dei quali assume dei ruoli, invia e riceve delle comunicazioni e ha determinati comportamenti piuttosto che altri.

I sintomi di una persona, oltre ad esprimere in maniera metaforica il conflitto psichico soggettivo, acquisiscono una funzione precisa all’interno del sistema relazionale in cui emergono. La famiglia, nel trigenerazionale, è intesa come il sistema vivente di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona, il primo contesto esperienziale all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte.

Questa cornice sicuramente rappresenta uno degli aspetti che la persona si porta dentro e in ogni altro contesto in cui farà esperienze.

Nell'ottica sistemica che si è andata sviluppando negli anni, dai primi contributi dei pionieri fino ad oggi, possiamo vedere un livello sincronico dei comportamenti agiti nel qui ed ora collegato a quello diacronico della storia trigenerazionale e dei suoi significati. In essa troviamo la fenomenologia delle interazioni attuali associata all'esplorazione dell'immagine o rappresentazione simbolica che la famiglia ha di se stessa, gli aspetti riguardanti il mondo interno infantile, ma anche i miti familiari su cui i membri della famiglia fondano la loro appartenenza sistemica. I miti appunto, rappresentano quel complesso di valori condivisi da tutti i membri, ma molto spesso impliciti e forse proprio per questo, molto potenti. La complessità di questo sistema di riferimento teorico sta nel tenere in considerazione sia l'identità individuale che l'appartenenza ad un sistema che lega gli individui tra loro attraverso vincoli di lealtà.

Il focus dell’ottica sistemico-relazionale è quindi sia sull'individuo con la sua soggettività e i suoi vissuti, le sue reazioni emozionali, sia sulla famiglia con la sua organizzazione e i suoi miti, comprendendo dunque il mondo interno, ma anche il mondo esterno.

La psicoterapia si basa quindi soprattutto sullo svelamento di alcune regole implicite all'interno del sistema familiare, che inevitabilmente si porta dentro ogni individuo. Risulta fondamentale l'uso di un linguaggio analogico, non-verbale, metaforico, simbolico, per poter tessere trame di nuove visioni della realtà, riattivando qualora sopite, autonome potenzialità creative dell'individuo e del sistema nel suo complesso. La relazione terapeutica è un incontro empatico, un veicolo di correnti affettive ed un canale con cui esprimere quel qualcosa in più delle interpretazioni valorizzando le risorse che sono presenti all'interno del sistema.

Nella terapia si cerca di comprendere il funzionamento delle dinamiche familiari, o sociali di vario genere, scoprendo i punti di forza e di debolezza, i limiti ma anche le risorse del contesto a cui si appartiene. Attraverso lo studio delle relazioni, si cerca di trovare una soluzione ai problemi, rendendo più fluida la comunicazione di pensieri ed emozioni prima con se stessi, attraverso la consapevolezza del proprio sentire, poi con gli altri, per scoprire insieme modalità più efficaci di stare in relazione.Tale indirizzo teorico di riferimento considera la persona al centro di vari sistemi di relazione (famiglia nucleare, famiglia d’origine, scuola, lavoro, società…) che influenzano il proprio vivere. L’individuo non è un elemento singolo da studiare a prescindere dall’ambiente in cui vive, egli fa parte di una serie infinita di sistemi in ognuno dei quali assume dei ruoli, invia e riceve delle comunicazioni ed all’interno dei quali ha determinati comportamenti piuttosto che altri.
I sintomi di una persona, oltre ad esprimere in maniera metaforica il conflitto psichico soggettivo, acquisiscono una funzione precisa all’interno del sistema relazionale in cui emergono. La famiglia, nel trigenerazionale, è intesa come il sistema vivente di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona, il primo contesto esperienziale all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte.
Questa cornice sicuramente rappresenta uno degli aspetti che la persona si porta dentro e in ogni altro contesto in cui farà esperienze.
Nella terapia si cerca di comprendere il funzionamento delle dinamiche familiari, o sociali di vario genere, scoprendo i punti di forza e di debolezza, i limiti ma anche le risorse del contesto a cui si appartiene. Attraverso lo studio delle relazioni, si cerca di trovare una soluzione ai problemi, rendendo più fluida la comunicazione di pensieri ed emozioni prima con se stessi, attraverso la consapevolezza del proprio sentire, poi con gli altri, per scoprire insieme modalità più efficaci di stare in relazione.